All’interno di Thales Alenia Space

Prospettive dopo il ritorno sulla Luna

Le aziende piemontesi contribuiscono alle imprese spaziali, attesi importanti investimenti

Crpiemonte
4 min readFeb 15, 2023

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(terza e ultima parte)

di Alessandro Bruno

Le tecnologie utilizzate nelle imprese spaziali e le conseguenti applicazioni che approdano nei settori produttivi “terrestri”, evidenziano l’importanza della filiera made in Italy.

Le notevoli capacità italiane nelle tecnologie spaziali vengono declinate in ogni ambito della filiera produttiva, una situazione che pochissimi paesi al mondo possono vantare.

I-HAB - ESA

L’eccellenza delle competenze italiane risale agli albori della conquista dello spazio: dopo gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, il 15 dicembre del 1964, l’Italia fu la terza nazione in grado di realizzare e lanciare nello spazio un oggetto che andasse oltre l’atmosfera e che fosse lanciato da tecnici non sovietici e non statunitensi. Il progetto deve gran parte della sua realizzazione al notevole contributo di Luigi Broglio.

Gateway 2022 - Thales Alenia Space

Nato a Mestre ma originario di Borgofranco d’Ivrea, in provincia di Torino (dove riposano le sue spoglie dal 2001), Broglio è considerato il padre dell’astronautica italiana. Il progetto San Marco, dopo il 1964, portò ad altri lanci ed alla realizzazione di una base spaziale al largo della costa del Kenia che, fino al 1988, fu anche un poligono di lancio per satelliti di dimensioni medio piccole. Una base gestita dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) ancora operativa per conto dell’Agenzia spaziale europea (Esa), per il controllo e il tracciamento dei satelliti. Il nome attuale della base è Centro spaziale Luigi Broglio.

Orion - ESM4 –1 Thales Alenia Space

L’Italia non può essere considerata una potenza spaziale ma, la capacità di realizzazione di progetti spaziali da parte del sistema Paese, si è consolidata nel tempo ed è di primo livello riscontrando pochissimi eguali al mondo.

Gli investimenti pubblici italiani dedicati al settore spaziale, rispetto al Pil, ci mettono al settimo posto al mondo e ci consentono di esportare molto di più in percentuale (siamo in quarta posizione al mondo), rispetto alla maggior parte degli altri comparti produttivi. Dal punto di vista delle attività destinate all’innovazione, solo Usa, Francia, Giappone e Cina riescono a relegarci al quinto posto.

In Italia troviamo una filiera dello spazio completa che consente di partire dall’idea e passare alla progettazione ricercando anche soluzioni innovative che comprendano ogni aspetto, dall’hardware al software: dai razzi vettori come il lanciatore Vega nelle sue diverse versioni sviluppate da una società costituita da Avio (70%) e Asi (30%) e finanziato al 65% dall’Italia, ai satelliti, alle infrastrutture a terra, fino alla gestione ed elaborazione di dati e immagini e poi ancora al governo di grandi archivi, dei big data, che richiedono elevate capacità informatiche.

Struttura Halo - Thales Alenia Space

Nel nostro paese, anche quest’ambito economico beneficia della suddivisione territoriale in distretti e, quello del Piemonte, può essere considerato capofila. Nella nostra regione, come detto, si trovano eccellenze a livello di laboratori operati da industrie di diversa natura e dimensione: dalla azienda partecipata di Leonardo, Thales Alenia Space, alla partecipata di Asi, Altec, ad Argotec con i sui cubesat utilizzati negli ambiti più prestigiosi come le missioni Artemis 1 e Nasa Dart. Senza dimenticare la citata Avio Spa che deriva da una parte della gloriosa azienda torinese, Fiat Aviazione, e che eccelle nei vettori spaziali.

Il futuro è già iniziato con il programma della Nasa, Artemis, che costituisce la premessa per i viaggi di esplorazione umana dello spazio profondo. Il ritorno sulla Luna ha lo scopo di rimanerci stabilmente e in maniera sostenibile ed anche a Torino si lavora alla progettazione di un ecosistema volto alla sua colonizzazione. Per esempio Thales Alenia Space sta lavorando su veicoli, infrastrutture orbitali con e senza equipaggio e soluzioni a terra che permettano di raggiungere la Luna e poi di poter vivere sulla sua superficie. Per centrare questo obiettivo dobbiamo progettare come utilizzare le risorse lunari e disegnare una nuova economia spaziale.

(fine)

Fonti

Ufficio stampa di “Thales Alenia Space”; “Rapporto industria aerospaziale” de “Il Sole 24 Ore” del 6 dicembre 2022

Leggi la prima parte (clicca qui)

Leggi la seconda parte (clicca qui)

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